Perché dipingere una panchina in un parco non è soltanto un’operazione di decorazione di un luogo pubblico?
In effetti la scorsa primavera non ci siamo posti troppe domande: pennelli alla mano abbiamo trasformato i parchi, con della carta adesiva abbiamo ricolorato le fermate degli autobus, con dei pneumatici creato rane e coccinelle e a scuola abbiamo riempito i muri di buffi personaggi.
Quest’anno siamo ripartiti nelle classi delle Scuole Medie Dante Alighieri e Convitto Nazionale G. Leopardi fermandoci a riflettere sul senso dell’espressione artistica nella storia, per la politica, per noi.
Insieme abbiamo guardato il documentario – Hitler contro Picasso e gli altri – chiedendoci
Perché per il regime nazista è così importante l’arte? Perché è considerata pericolosa al punto da istituire un apposito apparato per il suo controllo?
I ragazzi hanno dibattuto in merito, provando, ciascuno, a trovare una risposta, poi abbiamo cercato di capire se e quanto l’arte sia importante per noi e se pensiamo che possa essere anche pericolosa. Le opinioni sono state molteplici e a volte discordanti, per questo il dialogo è sempre stato molto vivo e ricco di nuovi spunti interessanti!
Le classi, poi, hanno intrapreso un breve viaggio nella storia personale e artistica di tre autori contemporanei: Bruno Munari, Joseph Beuys, Michelangelo Pistoletto.
Tutti e tre hanno riflettuto sulla creatività e sulla fantasia, convinti che
ogni uomo è un artista perché ogni uomo a modo suo è artefice del mondo che lo circonda.
Raccontando le loro opere d’arte, che prevedevano spesso la partecipazione diretta del pubblico, sono stati rintracciati spunti per ripensare l’espressione artistica come mezzo di comunicazione col mondo, veicolo di idee e strumento di protesta inclusivo.
I ragazzi hanno provato, così, a definire i termini fantasia, creatività, immaginazione, invenzione, parole legate tra loro nel significato ma ricche di sfumature che ogni volta esploriamo e approfondiamo.
Chiacchierando abbiamo scoperto che tra i ragazzi BTF ci sono molte inventrici e molti inventori, c’è chi usa la fantasia per scrivere i temi, chi la usa nella danza, c’è chi è creativa nell’abbinamento dei vestiti e chi è creativo quando gioca a calcio, qualcuno inventa scuse e qualcun’altra immagina un mondo diverso.
L’obiettivo di questa attività è stato quello di capire che
la riappropriazione dei propri spazi e degli spazi pubblici può avvenire anche attraverso l’arte e che ognuno di noi, a modo suo, è un artista perché ha il potere di modellare la società che lo circonda, esattamente come farebbe uno scultore, solo che a differenza della creta, la società può essere plasmata solamente insieme!