Hanno grandi sogni, i ragazzi, sogni che guardano lontano. Magari partendo dalla fermata dell’autobus sotto casa, però.
E’ la prima volta che lavoro a un progetto che non può essere pianificato fin dall’inizio. Per chi ha bisogno di avere tutto controllo come me è stata un enorme fatica! Ci siamo dati degli obiettivi, è vero…ma non abbiamo potuto preventivare la maggior parte delle attività che avremmo messo in campo per raggiungerli.
Tutta la seconda fase di “Build the future”, quella che seguiva i laboratori psicosociali organizzati nelle classi per intenderci, non poteva essere programmata a priori semplicemente perché ha seguito le idee e i desideri dei ragazzi. Anche quando erano particolarmente ambiziosi. Anche quando erano idee ed esigenze di pochi.
Non c’è una sola richiesta dei ragazzi che non sia stata supportata nella sua elaborazione, accolta e poi presentata a chi di dovere. Non tutte, ovviamente, possono essere realizzate,ci vorrebbero anni e anni di “Build The Future”, ma tutte sono state raccolte e considerate.
Anche quella che voleva riprodurre un angolo di mare in via Cioci.
Così, sabato pomeriggio, due motivatissimi studenti del Convitto si sono trovati davanti alla pensilina per dare forma al loro progetto e hanno lavorato per un’ora e mezza con il massimo impegno, dedicando alla decorazione della pensilina il tempo che avrebbero speso con gli amici o magari giocando alla Play.
E mentre riempivano di colori i vetri ingialliti dal tempo e dallo smog, accettando il supporto di un’aiutante improvvisata, ci hanno parlato dei loro primi viaggi con la scuola (l’Irlanda, la Francia,la Spagna), ci hanno raccontato le Convittiadi e i loro progetti per il futuro: il liceo Classico, lo scientifico, l’università fuori.
Hanno grandi sogni, i ragazzi, sogni che guardano lontano. Magari partendo dalla fermata dell’autobus sotto casa, però.
Silvia – Team Build The Future
Comune di Macerata
Dipartimento Dipendenze Patologiche AreaVasta3
Associazione GLATAD onlus